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Il vaporificio - liquidi per sigaretta elettronica - recensione e intervista

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Molto spesso la scelta di un liquido per sigaretta elettronica parla di noi più che del liquido stesso.
Ci dice quanto ne sappiamo in materia, certo, ma anche se siamo una persona che segue le mode o il proprio gusto, se siamo ossessivi in questa ricerca, se siamo uomini che si accontentano, se studiano la materia o si affidano al gusto altrui.
Una delle frasi più usate dai recensori di aromi per sigarette è: “comunque questo è solo il mio gusto, niente è più personale della scelta di un liquido”. Frase ottima per delegittimare il proprio ruolo e per soggettivare il gusto. In parte è così, in parte no. Ovvio, se a una persona non piacciono le fragole io non potrò mai convincerla che sono buone. Però, sicuramente, se ne sono capace e ne ho cognizione, potrò fare una classifica di tutti le fragole che conosco, potrò descrivere le differenti sfumature di sapore dando così modo di far capire cosa prendere, laddove se ne abbia voglia e si ami il loro gusto.
Il passaggio da sigaretta classica a quella elettronica è delicato, moltissime persone dopo aver provato qualche liquido in qualche atomizzatore tornano indietro non avendo trovato appagamento.
Uno degli aspetti di cui si deve maggiormente tenere conto è, appunto, il liquido. Iniziare con qualcosa di più vicino possibile alle sigarette, abbiamo visto nei precedenti articoli, è fondamentale.
La differenza più importante tra i liquidi comunemente detti tabaccosi è la derivazione. I più sono di fattura chimica, i meno nascono direttamente dal tabacco, per estrazione. I primi sono lontani parenti dell’aroma sigaretta e quasi tutti non ci danno il gusto che provavamo con le nostre paglie. Quelli per estrazione, invece, possono essere vicini a quel gusto; alcune marche hanno riprodotto fedelmente alcuni modelli quasi alla perfezione. Altri, invece, sono andati oltre, hanno creato aromi con mille sfumature, assai più complessi di quelli di una normale sigarette. I liquidi che abbiamo provato sono quelli del Vaporificio.


Il procedimento che usa il Vaporificio per estrarre a freddo il tabacco (utilizza: Virginia, Burley, Orientale, Kentucky, Havana, Latakia, Cavendish, Tombac) è quello della macerazione e, in questo modo, compone sette liquidi (sono disponibili anche gli aromi che permettono una produzione con le proprie basi).
Per recensire questi prodotti abbiamo utilizzato tre sistemi diversi: il nautilus con la sua resistenza BVC da 1.6 ohm a 14 watt, un kayfun mini v3 con coil da 1 ohm a 15 watt e in botton feeder una origen little da 16 mm con una resistenza da 0.9 ohm usata in meccanico (quindi con un wattaggio iniziale di circa 17 watt fino ad arrivare a 15).

Prima di entrare nello specifico di ogni singolo composto parliamo in generale di questi liquidi. Vaporificio è andata oltre le sigarette. Ha preso i tabacchi, li ha estratti a freddo, li ha macerati componendo delle miscele senza ispirarsi al passato. Ha creato e non copiato, ha portato il livello dello svapo un gradino - o più - successivo alle bionde. Con questi liquidi possiamo smettere di fumare senza alcun indugio. Non abbiamo alcun “ma certo che con la sigaretta, però” a cui aggrapparci perché qualitativamente non c’è paragone, aromaticamente non c’è alcun confronto e, come per tutti i liquidi, riduciamo al minimo la possibilità di nuocere alla nostra salute. Questa, a nostro avviso, è la strada che deve percorrere lo svapo. Non moda, non gusto per due settimane e poi avanti il prossimo, non bisogni nati dal blaterale di chissà quale personaggio su youtube, ma ricerca del gusto, della miscela, del piacere reso vapore.

Cumber. Questo liquido è, a parer nostro, perfetto per il passaggio da sigaretta a svapo. Il suo aroma è dolce; essendo composto in buona parte da virginia va bene per tutta la giornata senza stancare. Con il nautilus si ha un’ottima restituzione di aroma, il sapore si mantiene sempre sotto il confine dello sdolcinato e il retrogusto è più secco e, al tempo stesso, corposo. Col Kayfun l’hit è superiore e l’aroma leggermente meno dolce. Con l’origen lo abbiamo ancor più apprezzato, si notano le singole sfumature di gusto dato dai tabacchi e l’armonia che formano resta nel palato in maniera delicata e non invadente. Ottimo per il passaggio, come scritto, ma di certo da non abbandonare in seguito.

Barrique. cito dal loro sito: “Barrique si differenzia per una maggiore concentrazione di estratto Perique, tabacco che viene pressato in botti da whisky per circa 2 settimane dove subisce una parziale fermentazione a temperatura controllata, ed inoltre il liquido finale viene passato in botti di castagno per altri 10 giorni prima di essere imbottigliato”. Quindi, Barrique, sempre virginia, ma anche Perique. Sempre un aroma per tutto il giorno, ma più complesso e dal sapore più elaborato. È un liquido che va benissimo per i principianti e per gli intenditori. Ottimo col nautilus, eccellente con l’origen, ma è il Kayfun che ha maggiormente definito il gusto di questo tabacco.

Damask. La componente maggiore che ha è latakia, quella aggiuntiva è virginia (presumiamo). Questo incontro forma un gusto forte ma bilanciato. Questi due tabacchi sono le basi principali (con aggiunta a volte di balcanici, altre di burley, kentucky, cavendish) per le miscele inglesi per le pipe. Sicuramente il Damask ha identità sua ma senza essere troppo spiccata. È perfetto per chi non estremizza il gusto pur amando i sapori forti. Non ci è piaciuto particolarmente con il nautilus, sembra che il gusto si appiattisca, mentre kayfun e origen esaltano le sue peculiarità.

Izmir. Nasce dall’estrazione di un tabacco orientale da foglia piccola. Ha un gusto forte, deciso, non secco, tipicamente balkan. A noi è piaciuto “tutto il giorno”, ma sicuramente non è un tabacco che un neofita possa usare così. Si inizia a gustare poco alla volta. Perfetto sul nautilus, il kayfun lo indurisce leggermente togliendo qualche sfumatura dolce, sull’origen abbiamo la piena restituzione dell’aroma.

Moro. liquido realizzato con foglie di tabacco Kentucky Fire, quindi: Sigaro Toscano. Non per imitazione, per composizione similare. Se vi piace il Toscano è il vostro liquido, se non vi piace evitatelo. Lo abbiamo maggiormente apprezzato su nautilus, ma, forse, perché non particolarmente amanti del genere (questo atomizzatore lo ha un poco stemprato) . La massima restituzione, al solito, si trova con l’origen, anche se la durezza del kayfun, forse, trova maggior identificazione col tipo di tabacco.

Hunter. Come il Damask trova conforto nella vicinanza con alcune miscele inglesi. In questo caso la componente aromatica è maggiore (data da cherry, caramello e ginepro) e, come suggerisce il produttore, adatto a persone più consapevoli. Ma, a parer nostro, un neofita può benissimo avvicinarsi all’Hunter, l’importante è che dimentichi la monotematica superficialità di una sigaretta e sia aperto a una complessità di aromi che lo colpiranno poco alla volta. Personalmente è quello che amo maggiormente, apprezzato su nautilus, amato col kayfum, per me, nell’origen, è insostituibile.

Rustica. Liquido dal sapore molto deciso a base di tabacco Isfahani (detto anche Tomba). Parafrasando una vecchia pubblicità verrebbe da scrivere: un liquido per uomini duri. Poche sfumature, pochi contorni, tabacco di quelli che senti in ogni parte del tuo corpo, come un pugno. Consigliato non per tutto il giorno e non per gli amanti degli aromi complessi o dolci, per chi ama il genere è unico. Kayfun, nautilus, origen, cambia poco, il rustica ti prende e ti porta nel mondo dei senza sé e senza ma.

Sono tutti a percentuale di nicotina 3/6/9/12/18. Come al solito, consigliamo un dosaggio alto a chi ha appena switchato da sigaretta ad analogica. Ci sarà tempo per diminuire, per adesso l’importante è non tornare alle bionde.
I liquidi “da macerazione” consumano maggiormente le resistenze, bisogna, quindi, cambiarle con maggiore frequenza.
Dopo settimane di test con i tre sistemi sopra descritti pensiamo che il Vaporificio abbia in produzione i migliori liquidi a base di tabacco che si possano trovare sul mercato. Unico appunto: la boccetta si apre male, bisogna fare attenzione la prima volta, ma poi va tutto a posto.
Li potete trovare direttamente sul sito di Vaporificio e dal nostro partner tecnico Teknosvapo.

E adesso una breve intervista al produttore.

Ciao, ti puoi brevemente presentare per i nostri lettori?
Fabrizio Fontana, chimico pazzo.

Ci puoi dire come è nato il Vaporificio?
Il Vaporificio all'inizio era un negozio specializzato in sigarette elettroniche indipendente, aperto a Roma nell'autunno 2012. A quel tempo, la mancanza cronica di liquidi per la vendita al pubblico, causata dall'enorme richiesta generata dal boom di aperture dei negozi, ha fatto sorgere in noi l'idea di aprire un laboratorio chimico, specializzato nella produzione di liquidi per sigaretta elettronica.

Che evoluzione hanno avuto i vostri liquidi?
Inizialmente siamo partiti a fare liquidi utilizzando aromi chimici, come la maggior parte dei player al tempo attivi sul mercato. Poi ci siamo evoluti nella ricerca di aromi di tabacco, estratti da vere foglie grezze, e ci siamo resi subito conto dell'enorme differenza esistente tra i vecchi liquidi, che di tabacco avevano ben poco, e questi nuovi preparati che stavamo sperimentando. Da lì abbiamo cercato di tracciare un solco nuovo per il mondo del vaping italiano e non, specializzandoci in un settore specifico che in effetti ci ha regalato ottime soddisfazioni.  

Oltre al costo, che differenza c'è tra svapare un vostro liquido o usare un vostro aroma per farne uno?


La differenza è nei tempi di lavorazione. Tutti quanti hanno sentito dire almeno una volta il concetto di "maturazione" di un liquido. Ora, sebbene ci sia molta mistificazione sull'argomento, è senza dubbio vero che preparare un liquido in fabbrica richiede dei tempi molto lunghi (almeno un mese) tra la produzione del liquido e l'effettivo utilizzo da parte del consumatore, perché ci sono da rispettare tutta una serie di tempi per produzione, stoccaggio, logistica e distribuzione. Se a questo aggiungiamo che il modo di preparazione utilizza strumenti professionali e accortezze tecniche atti a massimizzare e standardizzare la resa aromatica del prodotto, va da sé che ci sia una grande differenza tra liquido pronto e aroma per DIY.  

A chi consigliate i vostri liquidi?
A tutti. Essendo liquidi al tabacco, produciamo sia aromi amabili per un uso all day e perciò adatti agli switchers o a chi alterna e-cig a sigarette, sia aromi più carichi e complessi adatti ad un pubblico più specializzato che vuole il gusto di tabacchi nobili per sessioni di vaping meditative, magari serali e accompagnate da un buon liquore.

Perché non svapare tabaccosi in cloud chasing?

I tabacchi di estrazione, proprio per le loro caratteristiche naturali, posseggono aromi molto complessi e meno netti di quelli che possono essere aromi chimici.
Utilizzarli in sistemi che prediligono la quantità di vapore prodotta all'esaltazione dell'aroma in sé, è francamente un non senso. L'hardware da cloud chasing è solitamente impostato su resistenze, wattaggi e temperature esagerate, che fondamentalmente rovinano l'aroma senza esaltarlo. A questo aggiungo che la base tipicamente da cloud chasing, ad alto contenuto di VG, male si sposa con aromi di tabacco naturali.

 
Il sistema migliore per apprezzare i vostri liquidi?
Consigliamo atom di guancia, con sistemi di regolazione dell’aria moderati, resistenze comprese tra 1.1 e 1.5 ohm, wattaggi tra i 15 e i 25 watt ( a seconda anche del tipo di coil e di atom utilizzato) Tra gli atom a testine non rigenerabili consigliamo senza dubbio la famiglia dei Nautilus di Aspire, dai primi modelli più datati fino ai più recenti Nautilus X. 
Tra gli atom rigenerabili ci sentiamo di straconsigliare senza dubbio il re degli atom di guancia cioè il Kayfun, in tutti i suoi modelli che si sono succeduti nel tempo dal vecchio Lite plus fino al recente Kayfun 5.


Avete mai pensato di creare liquidi non da tabacco?
Sì, ci stiamo pensando da tempo, ma vorremo rimanere fedeli alla nostra linea di produttori di aromi naturali di estrazione. Stiamo lavorando per trovare una gamma di aromi che sia soddisfacente al gusto e all'olfatto, senza però cadere nel chimico, quindi rimanendo nella nicchia che ci siamo ritagliati.

Progetti per il futuro?
Continuare a fare bene il nostro lavoro sarebbe il più grande risultato che potremmo mai ottenere. Tuttavia per essere concreti stiamo lavorando sull'internazionalizzazione del marchio cercando di prendere sempre più piede in mercati esteri. Attualmente siamo presenti con degli importatori nazionali in Italia, Francia e Grecia, ma vorremmo entrare in altri importanti mercati europei quali Germania e UK, come anche negli USA e in Russia.