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Luigi D’Alessandro – L’intervista

- Ci racconti il tuo percorso nel mondo dello svapo, prima di diventare il papà del Positano?

Ho iniziato a svapare nel marzo del 2013, dopo 33 anni di sigarette mio fratello mi fece provare una ego con sopra un phantom e ovviamente un liquido tabaccoso. Purtroppo non mi piacque molto: mi mancava la gestualità delle sigarette tradizionali.
Qualche giorno dopo comprai le Categoria che hanno rappresentato il primo passo verso il cambiamento. Come tanti sono passato ai CE4 e subito dopo ai rigenerabili, Magoo e Kayfun mi hanno accompagnato per lunghissimo tempo. Quando ho iniziato a svapare la maggior parte dei liquidi in commercio erano mono aroma, presi subito dimestichezza con i componenti base e avendo una moglie nipote di noti pasticcieri ho voluto provare a replicare le ricette dei dolci tipici della nostra terra..
Nel web attraverso i siti di settore partecipavo attivamente ai vari gruppi di discussione, seguivo con entusiasmo i video di Don Camillo, Luckypunkstar, Sergio Sherek e del Santone. Fui così rapito da questo mondo che volli iniziare a raccontare la mia storia. Il debutto, attraverso un video su youtube, mi divertì a tal punto che i miei video presero subito una particolare piega comica e confidenziale.
Grazie al canale youtube e ai nascenti gruppi facebook le amicizie si moltiplicarono in breve tempo, e fu proprio grazie al gruppo VapersMonkey che il mio primo liquido il “Front Lake” iniziò a essere conosciuto.La condivisione delle mie sperimentazioni attraverso i contatti sul web ha fatto si che in breve tempo mi giungessero richieste e consensi da ogni dove


- Sei partito, come molti, da "cantinaro"? ci spieghi l'evoluzione?

La svolta è stata a marzo 2015 in fiera a Parigi. Ero partito da semplice appassionato di svapo in compagnia di alcuni amici negozianti campani, quando in fiera diversi produttori, sia italiani, sia esteri, mi avvicinarono per chiedermi se avevo intenzione di iniziare con loro una regolare produzione dei miei ormai noti e-liquid.
Decidemmo cosi, io e mia moglie, di aprire l’azienda, ma di certo non eravamo pronti per affrontare tutti i passaggi che comportava l’immissione sul mercato nel breve periodo.
Cosi, tra le tante offerte, optai per la proposta meno conveniente dal punto di vista economico ma più allettante in termini di opportunità di crescita e formazione aziendale.
A settembre 2015, sempre a Parigi, in occasione del Vapexpo presentammo la Vitruviano’s Juice.
Purtroppo all’inizio non tutto è andato bene come ci si aspettava, per tante componenti: ci siamo presto resi conto che il processo di produzione necessitava della presenza costante di chi lo aveva ideato e che alcuni passaggi non potevano essere affidati a terze parti.
E così, grazie anche all’affetto dei tantissimi vapers che ci scrivono e ci sostengono quotidianamente, abbiamo deciso di fare un grande sforzo economico per mettere su un laboratorio e un team di persone competenti e abbiamo iniziato a coprire l’inter iter per far nascere i nostri liquidi..
Siamo particolarmente orgogliosi della riuscita di tutta la nuova linea, la risposta degli “amici belli amici cari dello svapo” è stata lusinghiera. Proprio a Napoli, mia città natale, in occasione della fiera abbiamo raccolto consensi enormi, e, in un periodo in cui i liquidi d’oltre oceano avevano fatto “la voce grossa”, contribuire con un prodotto totalmente italiano a ristabilire gli equilibri, ci premia più di ogni altra cosa.

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