Venerdì 12 maggio

-       alle ore 21
presso la biblioteca comunale “Roberto Allegri”
in Piazza Carducci 4, a Serravalle Scrivia (AL);
Dealma Franceschetti, foodblogger e consulente macrobiotica, parlerà dei “falsi miti alimentari”: dal latte per le ossa alla carne per il ferro.
Per ulteriori informazioni, potete chiamare la biblioteca al numero 0143.634166 oppure 0143.633627
 

Sabato 13 e domenica 14 maggio

-       in piazza Castello, a Ferrara;
Si terrà la seconda edizione del Vegan Festival: un festival gratuito e aperto a tutti, per conoscere e avvicinarsi a un’alimentazione ed uno stile di vita etici, nel rifiuto di ogni forma di sfruttamento animale.
Per tutto il week-end potrete gustare ottime specialità vegane o visitare l’area espositiva, in cui troverete oggetti realizzati in materiale riciclato, prodotti biologici, olistici e molto altro.

Sabato 13 maggio

-       dalle 15 fino alle 20
dalla fermata della metro di via Palestro (linea rossa) fino a Città Studi
a Milano;
Ci sarà un corteo nazionale per chiedere l’annullamento dell’emendamento che proroga lo stop agli esperimenti sugli animali, in particolare, si chiederà al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di rispettare l’impegno sancito nel DL 26/2014 che avrebbe dovuto mettere al bando dal 2017, tutti i test sulle sostanze di abuso condotti sugli animali.
Sarà possibile intervenire ai microfoni sol inviando una e-mail a info@animalisti.org
Potete seguire l’evento Facebook a questo link

Quando diventiamo vegani, scegliamo - in parole molto povere - di non mangiare né animali né i loro derivati (latte, uova, miele). Ciò che non scegliamo, invece - e penso sia questa la parte più difficile - è di entrare nell’occhio di un ciclone senza fine, in cui veniamo tartassati di domande, commenti e risatine più o meno gradite.
Fra tutte le domande, una delle più frequenti è: “e la B12?”
E anche se la stessa persona che si sta interessando alle nostre carenze nutrizionali è in sovrappeso, ha problemi di ipertensione, colesterolo, acidità di stomaco o, più semplicemente, è più ignorante di un capra in medicina e nutrizione e non ha minimamente idea di cosa sia la vitamina in questione, quando diventi vegan, questa persona non potrà non chiedertelo, una forza irrefrenabile la costringerà a dirtelo: “ma tu come fai a sopravvivere senza B12”?
Ecco, questo articolo nasce dalla necessità di fare chiarezza su un argomento tanto dibattuto quanto sconosciuto, dando delle linee guida semplici e rispondendo ad alcune delle domande più ricorrenti, il tutto in maniera scientificamente provata e affidabile grazie all’aiuto della dottoressa Elena Venco, con la quale, giorni fa, ho fatto una lunga chiacchierata al riguardo.

La vitamina B12 viene anche chiamata “cobalamina” per la presenza, nella sua molecola, di un atomo di cobalto.
Ne esistono diverse forme, ma alcune non sono utilizzabili dal nostro organismo e risultano quindi inutili.
La vitamina B12 è prodotta dai batteri presenti nell’acqua e nel terreno e viene assunta dagli animali attraverso i vegetali “contaminati” da essa. La crescente industrializzazione però, con mangimi trasformati e sottoposti a indispensabili operazioni di igienizzazione, ha reso necessaria l’integrazione di B12 anche per gli stessi animali da allevamento. Le persone onnivore la assumono quindi indirettamente dalle loro carni. E i vegani invece?

Se alla teoria generale ci arriviamo tutti (o quasi), l’argomento si fa più ostico quando si sceglie di adottare un regime alimentare diverso dalla norma. In questo caso, infatti, i dubbi inizieranno a nascere come funghi e, cercando informazioni in rete, si finirà per incappare in una miriade di pareri diversi, se non addirittura contrastanti. Per questi motivi ho cercato di vederci più chiaro e ho pensato di esporre i miei dubbi direttamente ad Elena che, in questa intervista, ci farà da torcia.

Mercoledì 26 aprile

-          dalle ore 20 alle 23
presso la gastronomia Green-go Kitchen 
in via Radici in piano 248, 41049, a Sassuolo (MO);
Si terrà un corso d’introduzione all’autoproduzione cosmetica (ovviamente con ingredienti naturali e cruelty-free). Durante la serata potrete cimentarvi nella preparazione di una crema viso che vi porterete poi a casa ed è prevista anche una pausa con tisana e biscotti. Il costo complessivo di materiali, dispensa e tisana è di trenta euro e per partecipare è necessaria la prenotazione al numero 340.3084799



Venerdì 28 aprile

-          dalle ore 9 alle 13
presso il Palazzo di Giustizia
in via Carlo Freguglia 1, a Milano;
E’ previsto un presidio di solidarietà alle attiviste e agli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill che il 20 aprile 2013 occuparono gli stabulari del Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, svelando l’insostenibile angoscia delle vite degli animali lì reclusi e che infine liberarono 400 topi e un coniglio.
Il 28 aprile, infatti, si svolgerà la prima udienza del processo intentato dall’Università degli Studi di Milano e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - Dipartimento di Neuroscienze - che vede imputati gli attivisti dei reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata e danneggiamento.
Per saperne di più, per informarvi, per sostenerli, potete leggere qui l’intera vicenda. 

-          dalle ore 9
presso il Centro Informativo Territoriale del Vivaro, nel Parco dei Castelli Romani
a Rocca di Papa (RM);
Vincenzo Ferri terrà un corso di formazione al salvataggio e monitoraggio degli anfibi.
Per la registrazione al corso e per ulteriori informazioni potete scrivere una e-mail all’indirizzo: scresta@regione.lazio.it o consultare questa pagina

Mercoledì 12 aprile

-          dalle ore 20
in via Baltea 3, a Torino;
Continuano le cene cruelty free dei Mercoledì Extra-Ordinari. Questa settimana il menù avrà come tema “Le montagne del mondo” e a seguire le guide volontarie racconteranno del “Giardino Botanico Alpino B. Peyronel - in Val Pellice, dove la terra tocca il cielo”. In occasione della serata sarà presentato il nuovo pamphlet dedicato ai bambini che questa estate andranno a incontrare le piante del giardino. Il costo della cena sarà di tredici euro, bevande escluse.
Per informazioni e prenotazioni potete scrivere all’indirizzo e-mail: mercolediextraordinari@gmail.com oppure telefonare al numero 345.1122925

Giovedì 13 aprile

-          dalle ore 17,30
in viale Corsica 81, 50127, a Firenze;
Si parlerà di antispecismo, con un’iniziativa dal titolo “Distruggi ogni gabbia” condotta dal collettivo Agripunk. A seguire aperitivo vegano e concerto punk.
Trovate qui il link all’evento. 


Sabato 15 aprile

-          dalle ore 17 alle 19
in piazza San Giorgio a Reggio Calabria;
Gli animalisti di ReggioVeg organizzano un flashmob contro la mattanza degli agnelli.
Per ulteriori informazioni o per partecipare come volontari, potete inviare un messaggio privato alla loro pagina Facebook.


Lunedì 17 aprile

-          dalle ore 13 alle 20
presso il santuario per animali “Porcikomodi”
in via Ungaretti 34, a Magnago (MI);
Potrete passare una giornata in compagnia degli ospiti del rifugio e dei volontari che vi aspettano con panini e stuzzichini 100% vegetali preparati per l’occasione.
Il ricavato andrà completamente per il sostentamento degli animali.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni potete visitare la pagina dell’evento Facebook qui.

“Ma come fai ad essere vegan? Devi rinunciare a un sacco di cose!”
Sovente mi sono sentita dire questa frase che però, secondo me, pecca di una visione superficiale e che ha poco a che vedere con lo stile di vita vegan; penso infatti che la parola più appropriata nel nostro caso sia scoperta. Da quando sono vegan la scoperta di nuovi cibi, cereali e legumi mi accompagna quotidianamente, facendomi entrare in un mondo fatto di sapori nuovi, profumi esotici e consistenze inaspettate. Penso che la nostra dieta e il nostro stile di vita non siano pesanti, ma che molto spesso sia un certo tipo di società a farceli percepire così, improntata a mantenere un livello culturale basato sulla propria storia e non su possibili evoluzioni. Prova ne è che quando rimango in famiglia, fuori da ogni condizionamento, non sento alcuna limitazione alimentare, perché ciò che ero abituata a mangiare è stato ampiamente sostituito o rivisitato in chiave vegetale.
In questi anni ho scoperto come fare i dolci senza utilizzare il latte, creo polpette senza bisogno delle uova e della carne, mangio gnocchi e pasta fatta in casa. Pizza, falafel e sushi. Sapete che il vero significato del sushi è riso e non pesce? E che quindi con questa parola non si designa solo ed esclusivamente l’involtino che tutti siamo abituati a immaginare? ( Il sushi (寿司? pronuncia giapponese [sɯ̥ɕi] o [sɯɕi], in italiano [ˈsuʃʃi][1]) è un piatto tipico della cucina giapponese a base di riso insieme ad altri ingredienti come pesce, alghe, vegetali o uova. Il ripieno può essere crudo, cotto o marinato e può essere servito appoggiato sul riso, arrotolato in una striscia di alga, disposto in rotoli di riso o inserito in una piccola tasca di tofu. In Giappone la parola sushi significa letteralmente "aspro" e si riferisce a una vasta gamma di cibi preparati con riso. Al di fuori del Giappone viene spesso inteso come pesce crudo o come riferimento a un ristretto genere di cibi giapponesi, come il maki o anche il nigiri e il sashimi (che in Giappone non è considerato sushi perché composto di solo pesce fresco.) Ebbene, io adoro il sushi! Mi piacciono i rotolini di alga con all’interno il riso intorno all’avocado, le carote, il cetriolo.
Parlando di carne poi, il suo gusto me lo ricordo bene (anche se sono passati quasi otto anni da quando l’ho abbandonata) e, se devo dirla tutta, il suo sapore non mi dispiaceva affatto, ma considerando il patimento e la morte per i poveri animali, qualsiasi possibile piacere passa in secondo piano. Ogni morso a una cotoletta era uno strazio per il cuore, ogni momento passato davanti a una pietanza animale era divenuto insopportabile. E allora pensai che non volevo continuare a essere la causa di quegli orrori. Che qualsiasi sapore non avrebbe potuto valere quanto il respiro di un animale. Volevo farne a meno, o quanto meno provarci.
Era il primo dicembre 2009.

Al tofu ci arriviamo più o meno tutti, ma del tempeh ne avete mai sentito parlare? E del seitan?
Ebbene, se siete curiosi d’imparare a distinguerli e cucinarli, questo articolo farà proprio al caso vostro, oppure, mal che vada, saprete finalmente di cosa si tratta quando troverete questi nomi bizzarri tra gli ingredienti di una ricetta o negli scaffali del banco frigo.

Domenica 26 marzo

-          dalle ore 10
presso Agripunk Onlus;
in località L’isola 61/A, 52020 Ambra (AR)
I volontari del rifugio vi aspettano per farvi conoscere gli animali salvati dagli allevamenti intensivi. Dalle ore 13 pranzo autoprodotto e completamente vegetale a buffet e a seguire presentazione dei libri “Altre specie di politica” e “L’invenzione della specie” a cura di Massimo Filippi, membro di “Oltre la specie” e redattore di “Liberazioni”.
Prenotazione obbligatoria al numero 055.996946

-          dalle ore 12
presso la Fattoria Capre e Cavoli;
in via Cascina Americana, a Mesero (MI)
Si festeggerà il primo anno del rifugio che ha salvato tanti animali dai macelli.
Si inizierà con un pranzo vegan e si continuerà con la visita della fattoria e dei suoi ospiti. Per partecipare è richiesta un’offerta di quindici euro che andranno a sostenere le spese del rifugio. Per partecipare è necessario un cenno di conferma al numero 339.3079018 oppure un’e-mail all’indirizzo: fattoriacapreecavoli@gmail.com

-          dalle ore 16 alle 18
in via Duccio da Buoninsegna, ad Arezzo;
I volontari della LEAL vi invitano ad aderire al presidio di protesta che si terrà davanti al circo Medrano che lì è attendato. Ogni persona antispecista sarà la benvenuta. La manifestazione è pacifica. Per ulteriori informazioni, trovate l’evento Facebook qui.


“E quanti ne arriveranno mercoledì?” chiesi a Federico; “pochissimi.” – mi rispose lui – “solo settantanove”.
Probabilmente feci un’espressione strana, espressione del tipo: “come fa a dire ciò? settantanove vite salvate sono tantissime!” ma Federico non si scompose, perché di lì a poco mi diede in mano un foglio stampato dal sito del Ministero della Sanità con le stime dei topi (Mus musculus) utilizzati nei laboratori italiani nel solo anno 2014: quattrocentottantacinquemilaottocentoventi. Mezzo milione.

La Collina dei Conigli Onlus nasce a Monza nell’ottobre del 2010 con l’intento di fare uscire quanti più animali possibile dai laboratori di ricerca e sperimentazione. Secondo la legge italiana, infatti, (ddl 116/92) i laboratori possono cedere alle strutture competenti tutti quegli animali che, per il tipo di sperimentazione subita, non costituiscono un pericolo per gli esseri umani e gli altri animali e possono avere ancora una normale aspettativa di vita. Ed è grazie a questa piccola frase: L'animale mantenuto in vita, al termine di un esperimento, può essere tenuto presso lo stabilimento utilizzatore o altro stabilimento di custodia o rifugio, purché siano assicurate le condizioni di cui all'art.5 inserita in un lunghissimo documento scritto che gli animali utilizzati negli esperimenti possono lasciare quelle mura orribili; mura che sanno di paura, dolore e, purtroppo, per la maggior parte di loro, morte.
In realtà, prima del 2010 e prima che Stefano Martinelli (presidente dell’associazione) ci pensasse, gli animali morivano tutti in quei laboratori, poiché fuori da quelle mura, nessuno aveva mai pensato, voluto o provato a occuparsene. Invece, dieci anni fa, il registro cambiò e si iniziarono a gettare le basi legali e concrete per quello che divenne il primo centro di recupero e riabilitazione per conigli e piccoli roditori da laboratorio in Italia.
Tra i volontari che si adoperavano per i piccoli roditori c’era anche Federico Gallo, un ragazzo di Torino particolarmente appassionato e innamorato di quegli esserini, che ogni settimana si faceva centocinquanta chilometri per andare a prestare il suo tempo e le sue energie al centro. I primi anni passarono e ormai il centro accoglieva centinaia di animali tra conigli bianchi, cavie, topi e ratti. Tutti i ratti, le cavie e i conigli venivano sterilizzati e chippati. Il problema più grande era costituito dai topolini, per i quali, essendo impraticabili sterilizzazione e castrazione, si rendeva necessario dividere i maschi dalle femmine e anche i singoli maschi tra loro.
Fu così, che un po’ per spazio, un po’ per tenere sott’occhio gli animali bisognosi di cure, Federico iniziò a portarsi a casa alcuni ratti. I casi particolarmente delicati crebbero al punto tale che un anno fa venne inaugurato a Torino il secondo centro di recupero per animali da laboratorio - guarda caso - non lontano da casa di Federico.
E oggi, con questo articolo, è proprio lì che vi porterò.

La “bacheca vegana” ha avuto successo, abbiamo avuto moltissime visualizzazioni e richieste. Considerando che il tema vegan è, per noi di Jona Editore, molto importante, abbiamo deciso di dedicargli una intera sezione e (rullo di tamburi) è stata affidata a me (sono emozionata!).


Dalla prossima settimana pubblicherò articoli che avranno come filo conduttore il rispetto per gli animali, per noi stessi e per la nostra terra, provando così a declinare il termine “vegan” in tutte le accezioni, accezioni delle quali, la dieta vegetale, non è che una naturale conseguenza.
Crediamo infatti che non basti smettere di consumare carne e derivati per essere vegan (non a caso, esiste il termine ‘vegetaliano’), ma che bisogna attuare un cambiamento, che ci sposti dall’antropocentrismo a una visione più umile. Visione in cui l’uomo è il prodotto di una diversa evoluzione e che il nostro tipo d’intelligenza non ci dà il diritto di abusare degli animali a nostro uso e consumo, trasformando delle vite, in oggetti, merci di scambio, cibo e guadagno. Crediamo non si possa parlare di pace, finché non si terrà conto del dolore che ha patito un vitello prima di finire nel nostro piatto e pensiamo che nulla ci dia il diritto di prevaricare sulle altre vite, soprattutto se più deboli, più piccole o, secondo un modo egoista di vedere, meno importanti.
Per questi e tanti altri motivi, racconterò di persone che non si accontentano solo di vivere bene per se stesse, ma vogliono contribuire a dare una vita degna e felice anche agli animaletti più piccoli e miseri. Parlerò di cosa si intenda per cruelty-free e di cosa si possa fare per arginare la sperimentazione animale. Intervisterò attivisti animalisti, ma anche famiglie che hanno deciso di non usare l’auto; medici e veterinari per capire di più e approfondire il discorso sulla nostra alimentazione (e la B12? Ma da dove prendi le proteine?) e quella degli animali che vivono con noi (crocchette vegan sì o no?). Scriverò di ecologia (un tema a me molto caro) e di come, con piccole accortezze quotidiane, possiamo pesare meno su questo pianeta. A volte mi cimenterò in cucina e vi proporrò delle ricette senza latte vaccino, uova e miele, per sfatare il mito che mangiare vegan equivalga a rinunciare al buon cibo. Talvolta invece vi porterò con me alle manifestazioni o negli allevamenti, per vedere negli occhi le vite per cui abbiamo deciso di smettere di consumare carne e derivati.
Con questa mia rubrica non salirò in cattedra né mi permetterò mai d’insegnare ad altri a vivere, ma accompagnerò - chi vorrà seguirmi - in quello che è il mio mondo da qualche anno a questa parte e proverò a spiegare il motivo delle mie scelte e portarvi a conoscenza dei punti di vista di chi si definisce vegan; d’altro canto, mi piacerebbe che la mia rubrica diventasse anche una piccola casa per chi vegano lo è già, ma vorrebbe approfondire la conoscenza di alcune tematiche, o magari porsi nuovi obbiettivi e ampliare i propri orizzonti. Non ultimo, sarò molto felice se vorrete scrivermi per dirmi come la pensate, darmi consigli, propormi interviste, e perché no, criticare, ma sempre nell’ottica di un dialogo che voglia migliorarci. A questo scopo abbiamo creato un nuovo indirizzo e-mail: giulia.bolle@jonaeditore.it (segnatevelo perché è l’unica e-mail di riferimento).


Sono convinta che il veganismo antispecista sia il minimo comune denominatore di tutte le battaglie e che quindi, se tutti fossimo vegan (nell’accezione antispecista), non esisterebbero più povertà, sessismo e razzismo; perché nel momento in cui si impara a rispettare i più deboli, si rispettano tutti. Il momento in cui si decide di non causare morte e sofferenza a nessuno, animali compresi, è il momento che si chiama futuro. Cerchiamo, tutti insieme, di renderlo presente.

Sabato 11 marzo

-          dalle ore 15 alle 18
presso il piazzale Giardini, a Mondovì (CN);
Gli animalisti del gruppo META (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente) e LIDA (Lega Italia dei Diritti dell’Animale), organizzano una manifestazione di protesta contro il circo Orfei che lì è attendato. Chiunque voglia partecipare per palesare il proprio sdegno verso questi spettacoli che schiavizzano e maltrattano gli animali, è il benvenuto.

-          dalle ore 16 alle 18,30
presso la gastronomia vegan Green-go Kitchen
in Via Radici in Piano 248, a Sassuolo (MO);
La dottoressa Minou Anfossi, medico specializzata in gastroenterologia, condurrà i presenti alla scoperta del microbiota umano, ovvero l’insieme di batteri che popolano l’organismo e ci mantengono in salute. Si parlerà inoltre dei cibi più adatti per preservare l’equilibrio microbico e dell’interconnessione tra emotività e disturbi gastrointestinali. A seguire buffet vegan e senza glutine. Il costo dell’evento è di 15 euro e per prenotarsi è necessario chiamare il numero 339.4870569

-          dalle ore 20 alle 22,30
presso la gastronomia vegan Sale in Zucca
in Via Santa Chiara 45/H, a Torino;
Ci sarà una serata di beneficienza a favore de La piccola fattoria degli animali, un rifugio per maiali salvati dagli allevamenti intensivi. Dalle ore 20 alle 21,30 è previsto un buffet (100% vegan e cruelty-free), dalle 21,30 in poi seguiranno, la proiezione del filmato di presentazione degli ospiti del rifugio, e successivamente il film documentario ambientalista di Leonardo DiCaprio “L’undicesima ora”.
Per prenotarvi, potete telefonare al numero 331.8379117 oppure scrivere un’e-mail all’indirizzo: lapiccolafattoriadeglianimali@yahoo.it
Il costo dell’evento è di 20 euro e il ricavato, al netto delle spese, sarà interamente devoluto al rifugio.

Pagina 2 di 4