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Sette personaggi si trovano in un luogo, costretti, attraverso ricatti, a restarci per tre mesi. Ogni personaggio ha qualcosa da nascondere (sono stati ricattati proprio per quello?).
Il luogo è rappresentato dal gruppo facebook, ma, in realtà, è una casa in campagna, isolata.
La causa del ricatto è sconosciuta a tutti; ogni “giocatore” conosce solo la propria.
Ogni giocatore non sa neanche se gli altri sono lì in quanto anch’essi ricattati o complici dei ricattatori.
Ogni personaggio dovrà cercare di interagire con gli altri per scoprire le loro identità e cosa c’è dietro a questa macchinazione. Ma non necessariamente dire la verità su di sé.
Non conoscendo i reali fini dei ricattatori nessuno può sapere cosa succederà e se uscirà vivo dalla casa in campagna.

Ogni iscritto avrà istruzioni sul proprio personaggio.

 

Bando di partecipazione per la terza edizione, le regole:


Data di inizio: 15 gennaio 2019

La redazione scriverà una trama iniziale che avrà sette personaggi.
I personaggi saranno svelati in un secondo momento e ciascuno dei concorrenti selezionati dovrà interpretarne uno.
Gli iscritti possono proporre un personaggio, il quale potrà essere accettato, modificato, bocciato.

Quello che noi consigliamo è di cercare di esplorare una parte della vostra natura nascosta, non resa manifesta, e di darle vita. Di trovare, per questa parte, un vestito. Che sia uomo, donna, buono, cattivo, vecchio o giovane, sta a voi. A parer nostro l’errore potrebbe essere quello di enfatizzare quello che già vivete. Una vostra versione più grande/bella/ricca. Al contrario, sarebbe interessante se trovaste quella cosa che, in voi, non volete vedere, nascondete, mascherate. Non, quindi, quello che volete essere, ma quello che siete malgrado voi.
Dovete scrivere la presentazione. Almeno una pagina (word – va bene sia .doc, sia .docs - Times New Roman, 12, interlinea 1,5) scritto in prima persona dal personaggio e inviarla (unita ai vostri dati: nome, cognome, residenza)  a ilgioco@jonaeditore.it

Noi apriremo un gruppo (segreto) in Facebook e creeremo sette account.
Ogni autore che passerà la selezione sarà abbinato a un personaggio a cui dar voce, forma e consistenza. Il personaggio sarà iscritto al gruppo “Il gioco”.
Dovrà presentarsi nella home del gruppo, cosicché tutti possano iniziare a conoscersi.
Dovrà avere tre livelli di scrittura:
Pubblico: nella home del gruppo
Privato: messaggistica con gli altri personaggi
Diario: dovrà, ogni cinque giorni, scrivere le sue impressioni (sempre in prima persona-personaggio) e mandarcele.

Il gioco durerà tre mesi.

Verranno selezionati sette autori, ma se l’autore non si dimostrerà puntuale con le consegne, farà diventare stereotipato il suo personaggio, sarà poco presente e interattivo o se parlerà del suo personaggio al di fuori del gruppo sarà eliminato.

Qualora un autore venga eliminato, si procederà alla selezione di un nuovo autore per lo stesso personaggio.

Alla fine dei tre mesi, gli autori che meglio avranno dato vita al personaggio potranno ricevere contratto di pubblicazione per la storia nata da Il Gioco o dal loro personaggio.

Per qualsiasi domanda, potete scrivere qui o mandare una mail a:

ilgioco@jonaeditore.it

Alla stessa mail, entro il 2 gennaio 2019 potete mandare la vostra candidatura.
Per seguire ulteriori sviluppi e approfondimenti, potete seguirci attraverso la pagina Facebook e quella Instagram, e soprattutto il blog:  Il Gioco.

La redazione de Il Gioco 3.0 sarà composta dai finalisti de Il Gioco 2.0: Selene Capodarca, Damiano Lenaz e Nicola Rovetta.

Le direttrici della collana dedicata al gioco sono le vincitrici della prima edizione: Serena Barsottelli e Angela Colapinto.


Alcuni partecipanti de Il Gioco 1.0 hanno descritto, in poche righe, la loro esperienza:

Debora Gatelli: Per me il gioco è stato come vivere in una dimensione parallela che con il passare delle settimane convergeva sempre più' pericolosamente con la mia vita reale fino a intersecarsi con essa. E adesso non so più bene chi sono ma la sensazione è comunque piacevole!

Mariarosa Quadrio: Per me Il gioco è stato un viaggio dentro di me, le mie paure, i miei desideri. La parte migliore è stata trovare dei meravigliosi compagni di viaggio. È stata una splendida avventura che non scorderò mai.

Peppe Patti: Per me Il gioco è stata quella esperienza che mi ha confuso del tutto sulla mia identità e che ha aggiunto un pizzico di pazzia in più in me. Ah, ha avuto anche dei lati negativi.

Serena Barsottelli: Il gioco è stata la possibilità di dare vita a quella persona che vive dentro di me, ma che fuori dalla mia mente non può e non deve esistere. Mi ha dato la possibilità di essere la me stessa che, nonostante tutti i nonostante, continua a sopravvivere.

Angela Colapinto: Il Gioco, per me, ha rappresentato la possibilità di aprire i cancelli a lati nascosti. È stato un ottimo sedativo, un viaggio dentro me stessa, a volte perturbante, altre liberatorio. È stato un po' come guardarsi in uno specchio e ritrovarsi a studiare la propria immagine come fosse qualcosa di nuovo.

Chiara Trombetta: Per me Il Gioco è stata la finestra di libertà che ho sempre cercato, l'opportunità di costruire qualcosa di vivo e in continua evoluzione insieme a un gruppo di menti fertili e altrettanto folli.

(Tutti i disegni de Il Gioco 1.0 e de Il gioco 2.0 e de Il Gioco 3.0 sono di Alberto Baroni)

Pubblicato in redazione

Bando di partecipazione per la terza edizione, le regole:


Data di inizio: 15 gennaio 2019

La redazione scriverà una trama iniziale che avrà sette personaggi.
I personaggi saranno svelati in un secondo momento e ciascuno dei concorrenti selezionati dovrà interpretarne uno.

Quello che noi consigliamo è di cercare di esplorare una parte della vostra natura nascosta, non resa manifesta, e di darle vita. Di trovare, per questa parte, un vestito. Che sia uomo, donna, buono, cattivo, vecchio o giovane, sta a voi. A parer nostro l’errore potrebbe essere quello di enfatizzare quello che già vivete. Una vostra versione più grande/bella/ricca. Al contrario, sarebbe interessante se trovaste quella cosa che, in voi, non volete vedere, nascondete, mascherate. Non, quindi, quello che volete essere, ma quello che siete malgrado voi.
Dovete scrivere la presentazione. Almeno una pagina (word – va bene sia .doc, sia .docs - Times New Roman, 12, interlinea 1,5) scritto in prima persona dal personaggio e inviarla (unita ai vostri dati: nome, cognome, residenza)  a ilgioco@jonaeditore.it

Noi apriremo un gruppo (segreto) in Facebook e creeremo sette account.
Ogni autore che passerà la selezione sarà abbinato a un personaggio a cui dar voce, forma e consistenza. Il personaggio sarà iscritto al gruppo “Il gioco”.
Dovrà presentarsi nella home del gruppo, cosicché tutti possano iniziare a conoscersi.
Dovrà avere tre livelli di scrittura:
Pubblico: nella home del gruppo
Privato: messaggistica con gli altri personaggi
Diario: dovrà, ogni cinque giorni, scrivere le sue impressioni (sempre in prima persona-personaggio) e mandarcele.

Il gioco durerà tre mesi.

Verranno selezionati sette autori, ma se l’autore non si dimostrerà puntuale con le consegne, farà diventare stereotipato il suo personaggio, sarà poco presente e interattivo o se parlerà del suo personaggio al di fuori del gruppo sarà eliminato.

Qualora un autore venga eliminato, si procederà alla selezione di un nuovo autore per lo stesso personaggio.

Alla fine dei tre mesi, gli autori che meglio avranno dato vita al personaggio potranno ricevere contratto di pubblicazione per la storia nata da Il Gioco o dal loro personaggio.

Per qualsiasi domanda, potete scrivere qui o mandare una mail a:

ilgioco@jonaeditore.it

Alla stessa mail, entro il 2 gennaio 2019 potete mandare la vostra candidatura.
Per seguire ulteriori sviluppi e approfondimenti, potete seguirci attraverso la pagina Facebook e quella Instagram, e soprattutto il blog:  Il Gioco.

La redazione de Il Gioco 3.0 sarà composta dai finalisti de Il Gioco 2.0: Selene Capodarca, Damiano Lenaz e Nicola Rovetta.

Le direttrici della collana dedicata al gioco sono le vincitrici della prima edizione: Serena Barsottelli e Angela Colapinto.


Alcuni partecipanti de Il Gioco 1.0 hanno descritto, in poche righe, la loro esperienza:

Debora Gatelli: Per me il gioco è stato come vivere in una dimensione parallela che con il passare delle settimane convergeva sempre più' pericolosamente con la mia vita reale fino a intersecarsi con essa. E adesso non so più bene chi sono ma la sensazione è comunque piacevole!

Mariarosa Quadrio: Per me Il gioco è stato un viaggio dentro di me, le mie paure, i miei desideri. La parte migliore è stata trovare dei meravigliosi compagni di viaggio. È stata una splendida avventura che non scorderò mai.

Peppe Patti: Per me Il gioco è stata quella esperienza che mi ha confuso del tutto sulla mia identità e che ha aggiunto un pizzico di pazzia in più in me. Ah, ha avuto anche dei lati negativi.

Serena Barsottelli: Il gioco è stata la possibilità di dare vita a quella persona che vive dentro di me, ma che fuori dalla mia mente non può e non deve esistere. Mi ha dato la possibilità di essere la me stessa che, nonostante tutti i nonostante, continua a sopravvivere.

Angela Colapinto: Il Gioco, per me, ha rappresentato la possibilità di aprire i cancelli a lati nascosti. È stato un ottimo sedativo, un viaggio dentro me stessa, a volte perturbante, altre liberatorio. È stato un po' come guardarsi in uno specchio e ritrovarsi a studiare la propria immagine come fosse qualcosa di nuovo.

Chiara Trombetta: Per me Il Gioco è stata la finestra di libertà che ho sempre cercato, l'opportunità di costruire qualcosa di vivo e in continua evoluzione insieme a un gruppo di menti fertili e altrettanto folli.

 

(Tutti i disegni de Il Gioco 1.0 e de Il gioco 2.0 e de Il Gioco 3.0 sono di Alberto Baroni)

 

Blog dedicato a Il gioco



Qualora la redazione dovesse accettare la candidatura di un minore di anni diciotto sarà necessario che i genitori provvedano a sottoscrivere la liberatoria (scaricabile qui) per l’utilizzo delle immagini del minore stesso.
Nel caso che, inoltre, un minore di anni diciotto risultasse tra gli autori migliori  ai quali l’Editore offrirà contratto editoriale, sarà cura dello stesso Editore fornire tutta l’assistenza per l’ottenimento, da parte degli esercenti la potestà genitoriale nell’interesse del minore, dell’eventuale autorizzazione da parte del Giudice tutelare competente, per la stipula del contratto e per la riscossione delle somme dovute a titolo di corrispettivo percentuale sulle vendite.

Pubblicato in redazione

La collana de Il gioco 1 vede quattro romanzi in uscita questo fine settimana (in versione ebook, la versione in brossura uscirà a breve, andando, così, a incrementare la percentuale di cofanetto con La Teca di Serena Barsottelli):


Angela Colapinto: Il Detestiario

 

Debaora Gatelli: Lei è l'altra

 

Mariarosa Quadrio: Il muro di Vanessa

 

Nicola Rovetta: Cosa combini, Eddy?

Domenica 17 giugno da Nora Book & Cofee, in Via Delle Orfane 24/D a Torino, a partire dalle 18 e 30 gli scrittori parleranno di Scrittura Schizofrenica, de Il gioco e dei loro romanzi.
Questo il link all'evento Facebook. Sarà possibile acquistare Nella Teca ion versione brossura e gli altri in versione ebook.

 

 

Pubblicato in redazione

In questo secondo podcast dedicato a Il Gioco 1.0 incontriamo Margherita Salterini, che ha dato vita al personaggio di Bianca Balassi. Partiamo da un aneddoto, che chi ha seguito la fase finale del il Gioco 1.0 forse conosce già, che vede Margherita Salterini e Angela Colapinto conoscersi da anni. Cosa che le ha portare a trascorrere insieme serate, magari fuori a cena sedute una di fianco all'altra con i rispettivi cellulari in mano, a commentarsi post e a scriversi messaggi nelle vesti, appunto, di Bianca Balassi e di Margherita Solani. Entrambe ignare di chi si celasse dietro all'altro personaggio.

Andiamo ora a conoscere più da vicino l'autrice, ospite del nostro podcast di oggi.

Serena Barsottelli: Chi è realmente Margherita?

Margherita Salterini: Margherita è abbastanza giovane, ha ventotto anni, vive a Bologna da sempre, nata e cresciuta, con mamma romana e mamma giornalista. E da lì quindi un po' nelle vene e nel sangue la passione per la scrittura, non fino a farne una professione, perché per grosso dispiacere della mamma non sono giornalista ma sono docente di lingue, lingue straniere all'Università e per diversi enti di formazione. E quindi questo faccio. La scrittura perciò è sempre stata parte integrante della mia vita ma più come diletto che come mestiere.

Angela Colapinto: Per te che cos’è stato per te Il Gioco 1.0?

Margherita Salterini: Onestamente all'inizio è tutto nato abbastanza per caso, ho visto la pubblicità di questo contest, siccome ne seguo parecchi in generale girando su internet, ho trovato che fosse interessante, ho provato a buttar giù due righe e ho mandato, senza troppe aspettative in realtà. Non avevo ben capito di che portata fosse questo esperimento, questo gioco, e onestamente non avevo neanche ben capito come potesse funzionare una cosa del genere; così, molto alla leggera ho provato ed è diventato quello che è diventato e che sapete benissimo anche voi, e che io sinceramente non mi aspettavo.

Angela Colapinto: È cambiato qualcosa in te dopo la partecipazione a Il Gioco 1.0?

Margherita Salterini: Non direi a livello proprio di cambiamento, però se posso peccare un attimino di vanità, certamente mi sento un pochino più sicura nelle mie capacità, a livello di scrittura proprio e di creatività dal punto di vista della scrittura, perché pensare a quante candidature arrivano e arrivare tra gli ultimi dieci vincitori, sicuramente vuol dire che, insomma, si è fatto bene, no?

 

Per ascoltare l'intervista completa [podcast], sottoscrivi l'abbonamento.

Pubblicato in interviste

 

Qui abbiamo parlato de Il Gioco.


Bando di partecipazione per la seconda edizione, le regole:


Data di inzio: 15 aprile 2018

Ognuno di voi dovrà pensare un personaggio. Quello che noi consigliamo è di trovarlo in voi. Di cercare di esplorare una parte della vostra natura nascosta, non resa manifesta, e di darle vita. Di trovare, per questa parte, un vestito. Che sia uomo, donna, buono, cattivo, vecchio o giovane, sta a voi. A parer nostro l’errore potrebbe essere quello di enfatizzare quello che già vivete. Una vostra versione più grande/bella/ricca. Al contrario, sarebbe interessante se trovaste quella cosa che, in voi, non volete vedere, nascondete, mascherate. Non, quindi,  quello che volete essere, ma quello che siete malgrado voi.
Dovete scrivere la presentazione. Almeno una pagina (word – va bene sia .doc, sia .docs - Times New Roman, 12, interlinea 1,5) scritto in prima persona del personaggio e inviarla (unita ai vostri dati: nome, cognome, residenza)  a ilgioco@jonaeditore.it
Noi apriremo un gruppo (segreto) in Facebook e creeremo dieci account.
Ogni personaggio che passerà la selezione ne avrà uno e sarà iscritto al gruppo “Il gioco”.
Dovrà presentarsi nella home del gruppo, cosicché tutti possano iniziare a conoscersi.
Dovrà avere tre livelli di scrittura:
Pubblico: nella home del gruppo
Privato: messaggistica con gli altri personaggi
Diario: dovrà, quotidianamente, scrivere le sue impressioni (sempre in prima persona-personaggio) e mandarcele.
I personaggi potranno incontrarsi dal vivo, ma sempre e solo in qualità di personaggio, senza mai rivelare la vera identità.

Il gioco durerà tre mesi.

Se il personaggio sarà poco presente e non interagirà con gli altri participanti: sarà eliminato.

Se sarà noioso, poco interessante, stereotipato: sarà eliminato

Se l’autore parlerà al di fuori del gruppo del suo personaggio: sarà eliminato.

Si partirà in dieci, altri subentreranno.

Alla fine dei tre mesi, i dieci rimasti avranno un contratto editoriale e scriveranno la loro storia. Il vincitore assoluto oltre a scrivere la sua scriverà un romanzo corale, con tutta l'esperienza dei personaggi per i tre mesi all'interno del gruppo.
In totale saranno, quindi, pubblicati undici libri, sia in versione digitale, sia in versione cartacea.

Per qualsiasi domanda, potete scrivere qui o mandare una mail a:

ilgioco@jonaeditore.it

Alla stessa mail, entro il 30 marzo 2018 potete mandare la vostra candidatura.
Per seguire ulteriori sviluppi e approfondimenti, potete seguirci attraverso la pagina Facebook e quella Instagram, e soprattutto il blog:  Il Gioco.

Responsabili editoriali di questa edizione, le vincitrici de Il Gioco 1.0:

Serena Barsottelli

Angela Colapinto


I dieci partecipanti  de Il Gioco 1.0 hanno descritto, in poche righe, la loro esperienza:

Debora Gatelli Per me il gioco e' stato come vivere in una dimensione parallela che con il passare delle settimane convergeva sempre più' pericolosamente con la mia vita reale fino ad intersecarsi con essa. E adesso non so più bene chi sono ma la sensazione e' comunque piacevole!

Mariarosa Quadrio Per me Il gioco è stato un viaggio dentro di me, le mie paure, i miei desideri. La parte migliore è stata trovare dei meravigliosi compagni di viaggio. È stata una splendida avventura che non scorderò mai.

Peppe Patti Per me Il gioco è stata quella esperienza che mi ha confuso del tutto sulla mia identità e che ha aggiunto un pizzico di pazzia in più in me. Ah, ha avuto anche dei lati negativi.

Serena Barsottelli Il gioco è stata la possibilità di dare vita a quella persona che vive dentro di me, ma che fuori dalla mia mente non può e non deve esistere. Mi ha dato la possibilità di essere la me stessa che, nonostante tutti i nonostante, continua a sopravvivere.


Nicoletta Fanuele Il gioco è stato un modo scoprire e scoprirsi, per raccontare un personaggio che da un po' di tempo scalpitava e non riusciva a trovare i giusti spazi e la giusta considerazione in altri contesti. Il gioco è un viaggio meraviglioso, un'avventura indimenticabile.

Galena Colapinto Il Gioco, per me, ha rappresentato la possibilità di aprire i cancelli a lati nascosti. È stato un ottimo sedativo, un viaggio dentro me stessa, a volte perturbante, altre liberatorio. È stato un po' come guardarsi in uno specchio e ritrovarsi a studiare la propria immagine come fosse qualcosa di nuovo.

Margherita Salterini Il gioco è l'esperimento con la E maiuscola, un'esperienza in divenire che abbandona ogni standard a cui si è abituati. È l'occasione di creare un mondo parallelo, che ci piaccia oppure no. Che sia un po' noi o per niente noi.

Chiara Trombetta Per me Il Gioco è stata la finestra di libertà che ho sempre cercato, l'opportunità di costruire qualcosa di vivo e in continua evoluzione insieme a un gruppo di menti fertili e altrettanto folli.
 
(Tutti i disegni de Il Gioco 1.0 e de Il gioco 2.0 sono di Alberto Baroni)


Qualora la redazione dovesse accettare la candidatura di un minore di anni diciotto sarà necessario che i genitori provvedano a sottoscrivere la liberatoria (scaricabile qui) per l’utilizzo delle immagini del minore stesso.
Nel caso che, inoltre, un minore di anni diciotto risultasse tra gli ultimi dieci rimasti  ai quali l’Editore offrirà contratto editoriale, sarà cura dello stesso Editore fornire tutta l’assistenza per l’ottenimento, da parte degli esercenti la potestà genitoriale nell’interesse del minore, dell’eventuale autorizzazione da parte del Giudice tutelare competente, per la stipula del contratto e per la riscossione delle somme dovute a titolo di corrispettivo percentuale sulle vendite.

Pubblicato in redazione

Siamo arrivati all'ultima intervista doppia: Chiara Trombetta e il suo personaggio Nicola Ventimiglia.

 

-          Nome?

Nicola Ventimiglia.

-          Età?

Venticinque anni.

-          Dove vivi?

In provincia. Che è anche il nome di una malattia.

-          Il tuo maggior pregio?

La capacità di comprendere anche ciò che mi è estraneo.

-          Il tuo peggior difetto?

L'incapacità di limitarmi a vivere.

-          Il peggior difetto del tuo alter ego?

Un niente la tocca e spunta subito un livido.

-    Qualcosa al tuo alter ego che non gli hai mai detto?

Sii meno spigolosa, che tanto muori lo stesso.

-          Cosa ti resterà di questa esperienza?

Un amore folle per il Detestiario di Margherita e il desiderio di narrarmi.

Chiara

-          Nome?

Chiara Trombetta.

- Età?

Ventidue anni.

-          Dove vivi?

Fino al mese scorso a Siena. Per ora di nuovo a Sora (FR), la mia città natale. Tra pochissimo in Germania. Diciamo pure che non ho radici.

-          Il tuo maggior pregio?

La trasparenza.

-          Il tuo peggior difetto?

Troppe cose mi scivolano addosso.

-          Il peggior difetto del tuo alter ego?

Si incarta in se stesso dieci volte al minuto.

-          Di qualcosa al tuo alter ego, che non gli hai mai detto.

Al bando il senso di colpa, per favore.

-          Cosa ti resterà di questa esperienza?

Soprattutto la bella sensazione di veder nascere, crescere, respirare e mutare qualcosa di vivo.

Pubblicato in interviste

Altra intervista doppia, questa volta conosciamo meglio Nicola Rovetta e il suo personaggio: Eddy Jonston.

- Nome?

Eddy Jonston.

- Età?

Trentuno anni.

- Dove vivi?

In provincia di Brescia.

- Il tuo maggior pregio?

L'eccentricità, la mia miglior amica è purtroppo stata anche la peggiore.

- Il tuo peggior difetto?

La tendenza ad avere raptus di furia, quando esplodo tocca anche ad un oggetto vicino.

- Il peggior difetto del tuo alter ego?

Non ascolto mai i consigli, penso sempre che farcela da solo sia il miglior consiglio. Non è cosi!

- Di qualcosa al tuo alter ego che non gli hai mai detto

Vatti a fare una bella camminata. Resti troppo in casa, rischi di impazzire come me, un giorno di questi ti porto a camminare su un laghetto ghiacciato.

- Cosa ti resterà di questa esperienza?

Degli ottimi compagni di gioco, maggior felicità e una bella storia da raccontare.


- Nome?

Nicola Rovetta.

- Età?

Ventiquattro anni.

- Dove vivi?

In provincia di Brescia.

- Il tuo maggior pregio?

Una fantasia con le sfumature dell'arcobaleno.

- Il tuo peggior difetto?

La tendenza all'eccessiva bontà, quando sono sgarbati o peggio con me me ne sto zitto e buono. Eddy si arrabbia parecchio, dovrei fare più come lui, con lui sono successe anche cose eccessive però. Una via di mezzo sarebbe forse la cosa migliore.

- Il peggior difetto del tuo alter ego?

Non ha abbastanza fiducia in se stesso, spesso soffre proprio per questo.

- Di qualcosa al tuo alter ego che non gli hai mai detto.

Dovresti iniziare a studiare qualcosa, sei più intelligente di quel che pensi.

- Cosa ti resterà di questa esperienza?

Una bella esperienza letteraria, l'aver conosciuto Eddy e tutti voi che avete lasciato un grosso segno. Sarà mica poco!

Pubblicato in interviste

- Nome?

Prisca Aramini.

- Età ?

Quarantuno.

- Dove vivi?

In Fiammingozia.

- Il tuo maggior pregio?

Sono amichevole e ho sempre una buona parola per tutti.

- Il tuo peggior difetto?

Il mio gemello cattivo non ha peli sulla lingua.

- Il peggior difetto del tuo alter ego?

Quel babbeo del gemello buono ha seminato nuovi peli sulla sua stupida lingua.

- Di qualcosa al tuo alter ego che non gli hai mai detto

Se non ci fossi tu, io sarei in carcere.

- Cosa ti resterà di questa esperienza?

Uno sdoppiamento della personalità ancora più grave di quello che già avevo.

 

- Nome?

Debora Gatelli.

- Età

Quarantuno.

- Dove vivi?

Ad Anversa (Fiammingozia).

- Il tuo maggior pregio?

Ho molta fantasia nel creare i miei personaggi! ;-)

- Il tuo peggior difetto?

Ascolto la gente fino allo sfinimento (mio).

- Il peggior difetto del tuo alter ego?

E’ petulante e polemico fino allo sfinimento (altrui).

- Di qualcosa al tuo alter ego che non gli hai mai detto.

Comincio a sentirmi un po’ sfinita.

- Cosa ti resterà di questa esperienza?

Nuovi amici da ascoltare e con i quali polemizzare in allegra "petulanza"

Pubblicato in interviste

-          Givevra Mantovani e Nicoletta Fanuele si raccontano per noi.

 

           Nome?

-          Ginevra Mantovani.

-           Età?

-          Trent’anni.

-           Dove vivi?

-          Salerno.

-          Il tuo maggior pregio?

-          Il coraggio.

-          Il tuo peggior difetto?

-          Sono una gran sbadata!

-          Il peggior difetto del tuo alter ego?

-          La testardaggine.

-          Di’ qualcosa al tuo alter ego, che non gli hai mai detto:

-          Elimina dalla tua vita persone che non ti fanno star bene!

-          Cosa ti resterà di questa esperienza?

-          La capacità di aver saputo affrontare storie “difficili” ed esserne “quasi” venuta a capo.

 

 

-          Nome?

-          Nicoletta Fanuele.

-          Età?

-          Venticinque anni.

-          Dove vivi?

-          Basilicata, provincia di Potenza.

-          Il tuo maggior pregio?

-          La capacità di credere sempre in quello che faccio e tirare dritto verso un obiettivo.

-          Il tuo peggior difetto?

-          Il mio orgoglio, ma non sempre si rivela essere un difetto.

-          Il peggior difetto del tuo alter ego?

-          Il suo voler concedere quasi sempre una seconda opportunità a chi le ha fatto del male.

-          Di’ qualcosa al tuo alter ego, che non gli hai mai detto?

-          Smettila di rovesciare tutti quei caffè, finirà per diventare un vizio!

-          Cosa ti resterà di questa esperienza?
La bellezza di aver conosciuto persone nuove, che nutrono la mia stessa passione per la scrittura, e con cui ho condiviso un’esperienza fantastica!

Pubblicato in interviste

Poche semplici regole. Il primo fa una domanda. La persona che risponde ne fa un'altra a chi vuole. E così via.
In questo modo i nostri autori si fanno conoscere meglio al pubblico (e si divertono tra di loro).

 

Jona Editore: Serena Barsottelli, (quasi) quattro mesi di "amore" con Margherita Solani. Cosa sono stati? Se il personaggio nasce da te, i sentimenti sono reali? Come li hai vissuti/vivi?

Serena Barsottelli: Margherita è senza dubbio una donna attraente. Mi sono chiesta, a volte, se ci fosse un uomo dietro, ma l'ho sempre escluso. Non sono stati quattro mesi, perché il rapporto tra Antropologo e Margherita è stato un po' tormentato, come ogni storia d'amore che si rispetti! Senza dubbio sono stata attratta da una personalità così forte e così libera, forse perché spesso anche io avrei voluto essere un po' come lei (non zoccola, si dice libera!). Sicuramente l'affetto nato nei suoi confronti o in quelli di Vanessa prenderà una forma diversa da quella descritta nel gioco, ma un feeling lo sento con entrambe!

Serena Barsottelli: Vorrei chiedere ad Angela Colapinto come si è sentita nello scoprire che dietro Antropologo ci fosse una ragazza (non riesco a chiamarmi donna, abbiate pietà, ho la sindrome di Campanellino!)

Angela Colapinto: Ho sempre messo in conto che dietro ad Antropologo (come anche agli altri personaggi) ci potesse essere chiunque. Sono rimasta colpita, parecchio. È stata brava e sarebbe inutile negare che ha costruito un personaggio in grado di attrarmi e uomo in tutto. All'inizio mi sono sentita disorientata, a volte il confine tra quello che si scrive e quello che si è diventa molto sottile.

Angela Colapinto: Chiara Trombetta, nella tua vita esiste o è esistita quella che era Angelica per Nicola?

Chiara Trombetta: Sì, in un certo senso. Ma non si tratta di una persona sola. Diciamo che Angelica è la sintesi di tutte le persone che ho incontrato e che non ho potuto "toccare", con cui non ho potuto esprimermi, con cui è rimasto del "non detto" in sospeso.

Chiara Trombetta: A Serena Barsottelli. Da dove hai preso spunto per inventare il contenuto degli esperimenti a cui Nicola, Bianca e forse anche Eddy (se non erro) sono stati sottoposti dall'Antropologo?

Serena Barsottelli: Gli esperimenti erano stati studiati in base alle risposte dei vostri personaggi nel questionario, dagli status e dai post che avevate fatto. Erano nati da un confronto tra i due personaggi, Antropologo e Margherita. Sono venuti da soli, diciamo, guidati dai vostri personaggi. Altra cosa, invece, per gli esperimenti precedenti, che si basavano tutti sulle grandi domande a cui io, Serena, non so trovare risposta.

Serena Barsottelli: Domanda per Margherita Salterini: da dove è nata l'idea dell'insolita professione di Bianca? Sei in qualche modo attratta dal confine vita/morte?

Margherita Salterini: No, a dire la verità! Non nasce da nessuna indole o attrazione particolare. Semplicemente mi è capitato in passato di sentir parlare di qualcuno che si occupava di questo. Avevo indagato e lo avevo trovato interessante, per nulla fuori luogo o strambo.

Margherita Salterini: la mia domanda è per Nicoletta Fanuele: l'altro giorno ci hai detto che l'antipatia verso Bianca faceva parte del personaggio. Cosa intendevi? A quale caratteristica dovevi rimanere fedele?

Nicoletta Fanuele: Doveva esserci un antagonista, non poteva filare tutto liscio. Da qui nasce il pretesto della poca simpatia verso Bianca.

Nicoletta Fanuele: La mia domanda è per Peppe Patti: quanto senti di esserti realmente integrato nel gruppo?

Peppe Patti: Tanto quanto basta per non essere né dentro né fuori dal gruppo.

Peppe Patti: La mia domanda è per Nicoletta Fanuele: hai mai sentito di stare uscendo fuori dal personaggio e "rovinare" tutto?

Nicoletta Fanuele: No, mai. Ginevra aveva molti miei atteggiamenti, ma una storia decisamente più brutta.

Nicoletta Fanuele: Domanda per Debora Gatelli: Sin dall'inizio ho avuto la sensazione che il tuo fosse in realtà un personaggio molto reale. Tornando indietro, costruiresti lo stesso personaggio o viaggeresti di più con la fantasia, osando un po' di più?

Debora Gatelli: Si, è vero, Prisca è molto (forse troppo) reale. Probabilmente tornando indietro costruirei un personaggio diverso, non perché Prisca non vada bene in sé come personaggio, ma per mettermi maggiormente alla prova come autrice.

Debora Gatelli: Domanda per Nicola Rovetta: quale tra i personaggi avresti voluto avere come amico/a nella tua vita reale?

Nicola Rovetta: L'Antropologo nel presente. Nicola nel passato, avremmo fatto qualche bevuta speciale probabilmente insieme.

Nicola Rovetta: Domanda per Margherita Salterini: se facessi tu il lavoro del tuo personaggio pensi che il tuo rapporto con l'altro mondo resterebbe lo stesso???

Margherita Salterini: Se con "altro mondo" intendi il famigerato post mortem... Sì, credo rimarrebbe lo stesso. Poi oh, iniziassi a vedere i morti o cose del genere, potrei eventualmente ritrattare

Margherita Salterini: Angela Colapinto cosa hai pensato quando hai letto il mio nome?

Angela Colapinto: NON CI CREDO. ASPETTA, HO LETTO MALE. Poi sei stata aggiunta al gruppo come Margherita. Abbiamo passato intere serate (e non poche) una di fianco all'altra ignare di tutto. Questo è stato uno shock, altro che AntropologA.

Angela Colapinto: Mariarosa Quadrio. La Vallini, Margherita, proprio non la sopporta. Mariarosa, invece, cosa pensa di Margherita? Avrebbe qualcosa da dire a Vanessa a riguardo?

Mariarosa Quadrio: Io adoro Margherita Solani, mi è stata simpatica subito. Ho fatto fatica a mantenere alta la tensione tra le due, perché la maggior parte delle volte ti avrei dato un cinque alto, ma ero costretta a detestarti. Ho provato a dirle che eri una a posto, ma la sua gelosia era troppa. Ci sto lavorando, però.

Mariarosa Quadrio: Serena Barsottelli, hai mai pensato che Vanessa o Margherita avrebbero potuto essere dei camionisti? Hai mai temuto di scoprire chi fossero veramente?

Serena Barsottelli: No, anzi, ero molto curiosa di scoprire quanto il vostro personaggio fosse somigliante o diverso da voi!

Serena Barsottelli: Chiara Trombetta ti è mai capitato di sentirti un po' come il tuo Nicola, inetta? Se sì, puoi dirci quando?

Chiara Trombetta: Spesso, a dire il vero. Nella città in cui sono nata non mi sono mai sentita al mio posto. Quindi mi capita/capitava spesso.

Chiara Trombetta: Faccio l'ultima domanda prima di andare, a Mariarosa Quadrio. I bei disegni che ogni tanto Vanessa condivideva sono opera tua?

Mariarosa Quadrio: Purtroppo sì. Mi piace disegnare, purtroppo faccio mille cose e tutto in maniera mediocre. Mi sarebbe piaciuto imparare però.

 

Tutte le immagini de il gioco sono sempre di Alberto Baroni.
Collage di Mariarosa Quadrio.

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