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La farsa - intervista a Enrico Pistoni (Ignoranz Svapo) [parte terza]

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JE: Hai già iniziato a pensare al prossimo romanzo?

EP: Ho iniziato a pensarlo, sì. Niente ancora di definito, qualche idea su carta. Mi interessa sempre più vedere e narrare il mondo dei Social. Capire il mondo che sembra quasi risiedere lì, tra byte e ore passate con altre persone senza, spesso, averle mai viste in faccia.

 

JE: Non più YouTube, però?

EP: Un altro, credo si possa dire il nome: Instagram. E non con gli occhi di un uomo ma con quelli di una donna. Vedere quello che una persona può arrivare a fare, e perché, per avere successo. Capire il prezzo di centomila o un milione di follower.

 

JE: Instagram è in crescita, no?

EP: È il presente che sarà futuro. Probabilmente perché è più veloce, il più veloce che c'è in questo momento. E in questo momento la gente vuole connessione più che dialogo. Una foto, boom, mille like, mille persone che sanno che esisti.

 

JE: Ma nessuna parola, comunicazione non verbale, quasi.

EP: In realtà qualche parola la si può inserire, ma sicuramente il mezzo per comunicare è l’immagine.

 

JE: E tornando ai tuoi ultimi due anni: il romanzo ti ha tolto tempo. Lavori sempre in ambito sigarette elettroniche?

EP Sì. Da due anni tutta la mia vita, almeno quella in superficie, ha gravitato intorno alle sigarette elettroniche. Il romanzo ha avuto anche questa responsabilità. Mi ha indicato la porta di uscita, mi ha fatto capire che gravitare per un po’ va bene, oltre diventa colla.

 

JE: E nel romanzo tutto questo mondo che gira intorno alle sigarette elettroniche è rappresentato o c’è solo il protagonista?

EP: No, non solo il protagonista, molto gira in quell’ambito. E a pensarci da lettore più che da scrittore, il mondo che ne viene fuori, eccezion fatta per due persone, non è del tutto positivo.

 

JE: Quindi, premettendo che noi abbiamo pubblicato un libro de il Santone dello Svapo su come uscire dalle sigarette, considerando che lo svapo è sicuramente un fenomeno positivo, come studio sociologico è interessante, no?
EP: Interessante vedere le dinamiche all’interno di un gruppo parecchio chiuso e molto egoriferito. Ma non tanto per studiare chi svapa, ma proprio per vedere e conoscere meglio il branco.

 

JE: E secondo te gli svapatori sono riconoscibili? Se tu vedi una persona sai se svapa, come e perché?
EP: Se vedo una persona senza sigaretta elettronica no, ma se ne ha una, sicuramente dal modello, da come la usa, da come si atteggia: molto si può dire su di lui.


JE: E se tu ti vedessi svapare da fuori in che categoria ti metteresti e cosa penseresti della tua categoria?

EP: In quella dello svapatore distratto. Che è capitato in un mondo e che cerca di conoscerlo, spesso arrancando. Come uno che si ritrova in mezzo al mare e vuole tornare in terra ferma, ma facendo fatica, non sapendo bene che stile di nuoto è efficace in quelle acque, cercando di vedere le onde e, soprattutto, sperando di non affogare.


JE: Un po’ come il protagonista de La farsa, no?
EP: Esattamente.

JE: E perché un lettore dovrebbe comprarla, La farsa?

EP: Per vedere se è scritta da uno YouTuber o da una persona. Per vedere se è in pieno cliché ho un po’ di follower che saranno lettori, quindi un prodotto o se davvero è un romanzo.
JE: Due scrittori che ami?
EP: Edward Bunker,  ho amato Come una bestia feroce; Chuck Palahniuk, li ho amati tutti, paradossalmente fatta eccezione di Fight club, e aggiungo un italiano, Paolo Sorrentino. Bellissimo il suo Hanno tutti ragione.

JE: E come scrittore hai autori che ti hanno influenzato?
EP: Non credo, almeno non in coscienza.

JE: Guardando i tuoi video sembri, in effetti, più figlio della cultura rap.
EP: Assolutamente sì, è un mondo che mi coinvolge da sempre.

JE: Ultimissima domanda, quando la presentazione de La farsa?
EP: Torino, Salone del libro, domenica 13 maggio, ore 16.

 

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Disegno di Alberto Baroni