Ciao Enrico, partiamo dalla domanda che tutti ti vorrebbero fare: lo sai che c’è un sito web col tuo nome esatto che recensisce dentifrici? Quanto incide sulla tua scrittura un buon dentifricio?

 Non sapevo di questa faccenda. Ma colgo lo spunto per ricordare che un tempo c’era un sito col mio nome esatto - forse al medesimo url dell’attuale “toothpaste digest” - che pubblicizzava massaggi thailandesi a quattro mani.
Tanto il fluoro quanto il giusto relax sono molto importanti nella vita, ma onestamente non li metterei ai primi posti fra i miei personali stimoli.
La mia vocazione verso la scrittura nasce esattamente come quella degli sportivi e dei musicisti in età giovane, esclusivamente per autoaffermarsi fra pari e impressionare le ragazzine. Poi ritengo che la faccenda mi sia sfuggita di mano, ma va bene lo stesso, in fondo è un mestiere onesto e dotato del suo fascino.

Parliamo  del tuo ultimo lavoro: Il sogno del drago. Narrativa, Letteratura di Viaggi, addirittura Guide Turistiche. Ovunque venga catalogato è tra i top seller. Possiamo definirlo romanzo? Di cosa parla? Chi è il drago?

 Dopo tre romanzi dedicati ad altrettanti viaggi a piedi (Nessuno lo saprà, 2005; Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro, 2007; Gli Psicoatleti, 2011) credevo di non avere più nulla da raccontare sull’argomento. In effetti, è stato così per un buon lustro; poi è successo che, nella buona stagione dell’anno scorso, mi sono messo in strada da Torino per raggiungere a piedi Santiago di Compostela - e da lì Finisterre - traversando il Piemonte occidentale, mezza Francia e tutta la Spagna del Nord.
E, nel corso delle 12 settimane del viaggio, la narrazione - “romanzo”? Forse meglio "diario romanzato"? - si è autoimposta, così come la battaglia interiore col drago, unghiuta e fumigante metafora delle nostre insicurezze e paure.
Se proprio non sei una persona senza cuore, impossibile restare indifferenti al moto collettivo della assortita repubblica di camminatori in viaggio verso la tomba - presunta, ma che importa? - dell’apostolo Giacomo, “il figlio del tuono” giunto a predicare la Buona novella ai limiti del mondo conosciuto.

 

Camminare è la tua passione. Legato al viaggio hai scritto anche Il pellegrino dalla braccia d’inchiostro. Queste lunghe attraversate, il tempo speso a meditare, ti spingono a impegnare il cervello nell’elaborazione di nuove storie, oppure sono fonte di ispirazione perché durante i tuoi viaggi te ne succedono davvero di ogni tipo?

 In realtà dovrei rispondere affermativamente a entrambe le domande, ché scrittura e cammino si nutrono a vicenda.
Quel che posso dirti è che nella mia visione profondamente stagionale dell’esistenza, la partenza per un viaggio a piedi impegnativo deve necessariamente seguire la consegna di un testo complesso all’editore; parti a primavera, felice di lasciarti alle spalle il periodare e l’editing, le bozze e le telefonate con l’ufficio stampa, per rifugiarti nel mondo meravigliosamente analfabeta in cui ci si muove un passo alla volta, ogni sera si dorme sotto un tetto diverso, si mangiano alimenti discutibili - talora difficili da decifrare - e la narrazione è quasi esclusivamente orale.
Procedendo pian piano, una tappa dopo l’altra, si ricostruisce la propria consapevolezza, e ci si innamora daccapo delle parole scritte.

Che lo svapo sia con voi, in uscita il 10 giugno,  è un libro che si può leggere prendendo diverse direzioni.
Matteo Gallegati, conosciuto sul web come Il Santone dello Svapo, in questo saggio sulle sigarette elettroniche ci mostra come smettere di fumare e come iniziare a svapare.
Come terminare un vizio e iniziare una passione. Ci fa vedere che atomizzatori comprare, ci mostra i diversi tipi di box e, che cosa è il mondo dello svapo. E questa è una direzione da prendere, leggendo questo libro. E, in questa maniera è un libro utile, un libro che ci dà una mano per liberarci di un vizio.

Poi c’è un’altra direzione. Matteo ha quasi duecentomila follower che lo seguono su Youtube. Perché? Perché duecentomila persone dovrebbero seguire una persona che parla di batterie e di liquidi? Lui, Matteo, questo non lo dice, ma ce lo fa capire. La risposta più semplice per capire un fenomeno molto spesso è quella più corretta, quindi verrebbe da dire: perché piace. È uno che buca lo schermo, semplicemente. Semplice, sì, vero, sì, ma non esaustivo.

E allora, perché? Perché la gente ha bisogno di essere guidata quando intraprende un percorso, che sia di svapo, che sia un viaggio in un posto esotico, che sia imparare una materia.
E quello che fa Matteo è proprio questo, guida i duecentomila follower. Fa vedere cosa svapa, mostra prodotti, parla dei suoi amici che spesso fanno i video con lui, si arrabbia con qualcuno in diretta, poi sbuffa, dice “micidiale” di un prodotto e no, ragazzi, questo è un clonaccio cinese di un altro. E poi se la prende, poi ride e va avanti tranquillamente, tra un giro di spinner, una battuta e una occhiataccia.

Quindi è questo che fa, Matteo. E mentre lo fa la gente si identifica in lui, per questo piace, per quel processo di identificazione che sempre, accompagna i “capobanda”, che siano politici, attori o rock star. Tutti, ascoltando Vasco Rossi abbiamo pensato di essere Vasco Rossi, anche se poi non sappiamo mettere due righe di italiano in rima o siamo stonati come un semaforo. Quello che conta è il “sentirsi come”, non l’esserlo.

Ed è per questo che Il Santone dello Svapo ha duecentomila follower, questo insieme alla preparazione, ai video professionali e agli amici. Ma, sostanzialmente, queste sono variabili che potrebbero avere anche altri. La vera differenza la fa lui, Matteo.

E così troviamo il terzo motivo per leggere questo libro.
Se siamo uno dei duecentomila, in questo libro troviamo il Matteo non conosciuto, la sua storia prima di fare video, le difficoltà che ha avuto nella vita e, soprattutto, come le ha superate. Sapremo perché fumava e quando ha smesso, che lavoro faceva e cosa, davvero, voleva fare.

Il tutto preceduto da una lunga intervista che gli ha fatto Renzo Semprini Cesari. Che, non pago, ha pure curato interamente il libro.

Questo il link all'ebook.

Breton, ne il manifesto del surrealismo del 1924 delineò due gruppi, quelli che la pensavano come lui e quelli che non la pensavano come lui. Quelli che la pensavano come lui era dentro il movimento surrealista, quelli che non la pensavano come lui erano fuori. Ora, questo agli occhi di molti storici è risultato un atto dittatoriale, soprattutto se messo a confronto con l’anarchia che regnava tra i dadaisti. Ma, a prescindere dalla giustezza del metodo, se non si è venditori di prodotti in un negozio che per campare offre dalle sigarette al dentifricio, una corrente di pensiero deve avere un fine comune a tutti quelli che dichiarano di esserne parte.
Jona Editore, nasce da un pensiero paradossale. Vedere le cose in un’altra prospettiva e chiamare a raccolta chi vede le cose in un’altra prospettiva. Quindi non conta troppo un pensiero intelligente, se già sentito mille volte, conta un pensiero mai sentito, mai letto, mai scritto. Perché in ogni caso, un pensiero non letto, non sentito e non scritto è, semplicemente, un qualcosa che noi avevamo da qualche parte e che non sapevamo trovare. Questo, per noi, è un romanzo. Un qualcosa che da qualche parte avevamo, ma che non sapevamo trovare.
Grumo di polvere è il libro d’esordio di Mara Genotti Brat. Le avventure di un gatto in cerca di casa. Fin qui, roba già sentita, diciamolo. Però è scritto in prima persona. Anche qui, roba vecchia. Ma dalla prospettiva del gatto. L’io narrante è Grumo di polvere. E, questo gatto, che ci commuove, che viene abbandonato, che lotta, che si dispera, che odia e ama, è la prospettiva di Mara Genotti Brat. E, a leggerlo bene, questo libro, verrebbe da pensare: ah, sì, è qualcosa che avevo, ma che non sapevo come andare a trovarlo.
E allora, per tornare a Breton (e alla suo scrittura meccanica), Grumo è l’idea paradossale della nostra casa editrice. Ed è bello, brutto, antipatico, a volte goffamente spietato, e infinitamente vivo. Mara ha dato forma a un pensiero con la forma di un gatto. E questo gatto è, semplicemente, una parte di noi non ancora vista. Bella, brutta, da capire.
Al link la possibilità di acquistarlo.


Da oggi è possibile prenotare, con un bello sconto,  il libro del Santone dello Svapo. Libro che sarà disponibile a partire dal 10 giugno, qui sul sito e in quasi tutti gli store online.
Siamo molto orgogliosi, Matteo (Il santone) è senza ombra di dubbio il primo recensore di sigarette elettroniche d'Italia e uno dei più importanti e seguiti del mondo.
Grazie a lui migliaia di persone hanno smesso di fumare e hanno conosciuto un nuovo mondo, fatto di salute e di passione.
In questo primo ebook impareremo a conoscere il personaggio e la persona, inizieremo a capire i sistemi di svapo e a come smettere di fumare; Matteo ci dirà come ha iniziato, che sistemi c'erano anni fa e come si sono evoluti. Tra qualche mese, in un altro ebook, vedremo sistemi più complessi e tanto altro ancora. Concluderemo a fine anno con un volume cartaceo che conterrà il tutto e altre gradite, sorprese.
Renzo Semprini Cesari, che tutti noi conosciamo per Zeppole e Nuvole, ha curato il libro. Libro che inizierà con una lunga intervista a Matteo, di cui mettiamo qui una piccola parte e, a finire, il link per il preorder.

Oggi, primo maggio 2017, inizia la seconda parte dei contest Jona Editore.
La prima ha avuto termine dando vita a prospettive: dodici temi, venti autori, quaranta racconti pubblicati.
Anche questa antologia sarà curata da Renzo Semprini Cesari.

Al termine, a dicembre, pubblicheremo un altro ebook e un libro cartaceo con una selezione dei racconti delle due.

Le regole sono le stesse, cambiano solo il numero di parole massime che i partecipanti possono utilizzare, passando da duemila a quattromila.

Il primo:

Titolo: Mad World

Scadenza: 30 maggio 2017

Parole massime: 4000

Mail per inviare il racconto (inedito e in qualsiasi formato office o open office) e per chiedere eventuali informazioni: contest@jonaeditore.it

Il tema, prendendo spunto dal titolo della celebre canzone, è aperto. Potete interpretarlo come meglio credete.

Il file che inviate deve avere come titolo: nomecognomemadworld: dove, ovviamente, per nome e cognome dovrete scrivere il vostro (in caso contrario sarà cestinato).

I due o più  vincitori (se i racconti inviati  saranno meno di cinquanta decreteremo solo un vincitore) avranno pubblicazione in www.jonaeditore.it

A dicembre 2017 i migliori tra i vincitori avranno un contratto editoriale e saranno pubblicati in cartaceo e in digitale.

Oltre al racconto inviate autorizzazione a pubblicarlo, nome e cognome ed eventuale vostro sito.

Splat.

Morto per il freddo e riverso a terra, viene travolto dalla mia zampina e tramutato in frittella. Che delusione scoprire che queste belle faville svolazzanti altro non sono che miseri insettini.

Splat.

Eccone un altro. Fino a poche sere fa la notte brillava, grazie alle lucciole che danzavano tra i fili d’erba e rendevano fatato e un po’ surreale il margine della superstrada. Ora, invece, soltanto i fari delle auto e dei grandi camion che sfrecciano sull’asfalto, o che si fermano nello spiazzo per riposare, inondano le ore notturne, rendendole meno nere.

Splat.

Sono tutti morti. Che amarezza scoprire che si tratta solo di bestioline! Qualche giorno fa, quando la mia amica Lucciola mi ha indicato gli scintillii lampeggianti, ho pensato di non essere il solo a vedere le luci colorate che danzano nell’aria! Ho pensato persino di non essere il solo a vedere il velo di colore che circonda le persone! Mi sento uno sciocco, ho così tanto bisogno di ottenere risposte sull’origine dei bagliori variopinti da non riuscire a filtrare neppure la realtà, separandola dalle mie speranze: è evidente che nessun altro può vedere questi colori.

Splat.

Schiaccio l’ultima lucciola morta a causa del freddo e poi me la mangio. Dopo giorni passati in questa valle di cemento a bordo della superstrada la fame si è fatta più crudele: sebbene qualche camionista di passaggio lasci casualmente cadere qualche avanzo di cibo, non ho avuto molte occasioni di fare un vero pasto, così anche i cadaveri di questi insettini mi sembrano briciole di pandoro succulente.

Continuiamo a conoscere gli autori di prospettive.

1 Quando hai iniziato a scrivere e perché?
2 Scrittori preferiti?
3 A cosa stai lavorando?
4
Il tuo iter? Da quando hai una idea a quando lo scritto è finito.
5 Da domani non puoi più scrivere, quale arte prende il posto?

Continuano le interviste agli autori di prospettive.


Le domande


1 Quando hai iniziato a scrivere e perché?
2 Scrittori preferiti?
3 A cosa stai lavorando?
4
Il tuo iter? Da quando hai una idea a quando lo scritto è finito.
5 Da domani non puoi più scrivere, quale arte prende il posto?

Prospettive, in uscita oggi, è l'eccellente risultato di un anno di contest. Abbiamo selezionato venti autori (tra seicentotredici) che hanno scritto quaranta racconti in dodici differenti temi.
A questo primo volume, a fine anno, se ne aggiungerà un altro e i due daranno vita a un libro cartaceo.
Abbiamo intervistato una delle autrici: Angela Colapinto.

Strutture, pochi giorni all'uscita. Renzo Semprini Cesari lo conoscete tutti bene, ma gli altri autori? Ecco delle brevi interviste.

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