L'arte altro non è se non la rappresentazione della società che l'ha prodotta con i mezzi espressivi della propria epoca: ecco dunque che il quadrato dentro il quale si hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri è utopico e la società nel bene o nel male (decisamente più nel male) pulsa al di fuori di quel quadrato. Nessuno sa, neppure gli addetti ai lavori sanno, chi e dove verrà colto il frutto proibito dell'arte contemporanea (esiste un 'arte non contemporanea?) poiché un artista è un contemporaneo così contemporaneo da sembrare ai propri contemporanei un anticipatore.
La società si guarda allo specchio e non si riconosce a tal punto far dire alla giornalista: sei dentro di me ma non sai neppure come mi chiamo. Vorrà pure strappargli di mano il suo seme creativo poiché la società è avida di rinnovamento. Ma la società è anche miope e si lascia facilmente abbagliare dai falsi profeti del modernismo. L'inganno è reciproco come tutti ben sappiamo, ma ciò che permette di uscire da questo tormentato girone dantesco è l'affanno della ricerca con la quale l'artista, il vero artista, affronta tra mille difficoltà la sua quotidianità di ricerca. I falsi profeti vengono facilmente smascherati, uno solo si salverà poiché, ancora una volta, l'Arte (quella con la A maiuscola) avrà adempiuto al suo dovere: avrà svelato agli occhi di uno solo ciò che per gli altri continuerà a restare invisibile (Paul Klee).
Regia di Ruben Östlund. Un film Da vedere 2017 con Claes Bang, Elisabeth Moss, Dominic West, Terry Notary, Christopher Læssø. Cast completo Titolo originale: The Square. Genere Commedia drammatica - Svezia, Danimarca, USA, Francia, 2017, durata 142 minuti.
(fonte mymovies)