Due viaggi in mondi lontanissimi, talmente lontani che sembra quasi eretico accostarli.Eppure, quando per la prima volta aprii Hyperion, a diciassette anni, fu per me quasi immediata l’associazione (il dialogo silenzioso?) di Dan Simmons con Chaucer, che avevo letto in parte nelle ore d’inglese, al liceo.(Più tardi capii di non essere un genio delle associazioni letterarie. Simmons aveva davvero pensato ai Racconti di Canterbury per la stesura di Hyperion e anzi, ne segue la stessa scansione narrativa).In un passato remoto, il trecento di Chaucer, e in un futuro altrettanto distante, alcune persone vengono chiamate a un pellegrinaggio verso un luogo…